Fossili di Valtellina



(da IVM Magazine - 1/95)

La Provincia di Sondrio è toccata in piccola parte a sud e in maggior parte ad est da importanti stratificazioni di rocce sedimentarie che, come si sa, spesso portano con sè altrettanto importanti tracce del nostro lontano passato: fossili vegetali o animali che sono indicatori (cosiddetti fossili guida)del periodo in cui le stesse rocce si sono formate.
E' come se l'attuale riva adriatica venisse improvvisamente alzata da potenti spinte orogenetiche e portata ad addossarsi alle Alpi: nuovi strati di arenarie ricche di fossili si andrebbero ad aggiungere a quelli già presenti e portati quassù dall'orogenesi alpina.
In alta valle l'imponente massa di rocce sedimentaria è evidente soprattutto appena sopra Bormio (Reit) e nella zona di Cancano-Livigno dove appunto sono segnalati interessanti fossili.
La valle di Livigno, scavata dai ghiacciai quaternari è costituita nella parte settentrionale(verso la Svizzera e il Passo del Ferro) da rocce sedimentarie che appartengono alla Falda dell'Ortles Quattervals (ricoprimento della falda medio austroalpina di Campo)e qui, in un ambiente aspro e brullo, tipicamente dolomitico, dove i corsi d'acqua hanno scavato senza difficoltà profonde incisioni nella tenera roccia calcarea, si trovano interessanti fossili di origine marina che, dopo milioni di anni, ricompaiono in mezzo alle alte cime delle Alpi.
Si tratta di ammoniti, caratteristiche conchiglie a spirale del Triassico e Giurassico(a partire da 250 milioni di anni fa) che spiccano su calcari scuri fittamente stratificati, talora depositati su marne o argilliti nerastre, riconducibili secondo gli esperti ad ambienti scarsamente ossigenati e di limitate profondità.
Fino ai recenti ritrovamenti di fossili vegetali in Val Gerola , le ammoniti del Livignese erano gli unici esempi di reperti fossili di una certa rilevanza segnalati in Valtellina.
I ritrovamenti della cosiddetta "Cassinisia Orobica" conifera risalente a circa 260 milioni di anni fa (Permiano) avvenuti in alta Val Gerola e valorizzati dal Museo di Storia Natuarale di Morbegno ci hanno fatto ricordare che confiniamo con un altro dominio di rocce sedimentarie di notevole importanza, quello legato al Sud Alpino formatosi o in seguito a fenomeni erosivi della catena Ercinica (orogenesi di 450-300 milioni di anni-Paleozoico Superiore) o a depositi di marne e fanghi, rocce che oltre ad essere più antiche hanno anche caratteristiche del tutto diverse da quelle che abbiamo visto caratterizzare l'Alta Valle: in questo caso si tratta di rocce che derivano dall'indurimento di fanghi che occupavano sponde di bacini d'acqua dolce(probabilmente laghi).
Mentre sono note da tempo tra i paleontologi le rocce sedimentarie del Varesotto, della zona di Erba, e della Bergamasca, si può ben dire che assai trascurate da questo punto di vista sono sempre state le rocce sedimentarie risalenti al Permiano Superiore (Verrucano lombardo) o al Perminao Inferiore (Formazione di Collio) confinanti o appartenenti al territorio provinciale.
Questo ritrovamento e le altre segnalazioni avvenute di recente(con annunciata campagna di ricerche e di studio) relative al ritrovamento, sempre in val Gerola di impronte fossili di Tetrapodi, animali , vissuti nel periodo Permiano medio superiore(260-230 milioni di anni), che si possono definire i progenitori, gli antenati dei Dinosauri , valorizzano un'area e un settore di studi finora decisamente sottovalutati in Provincia, aprendo nuovi orizzonti anche alla ricerca.



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