Passo Spluga, Valle del Cardinello e zona di Madesimo



(da La Provincia - 2 agosto 1997)

Chi non è passato almeno una volta in auto dal Passo Spluga, per una passeggiata domenicale sui prati attorno al bel paesino di Montespluga o per recarsi nella vicina Svizzera. Pochi di questi viandanti sanno però quali preziosi tesori sono nascosti lassù tra le rocce dei monti che si intravedono dal passo o addirittura appena attorno al lago stesso da cui, in periodi di particolare secca sono anche affiorati importanti reperti archeologici.
Due grandi complessi strutturali caratterizzano la geologia della val Chiavenna: il Pennidico e l'Austroalpino; in particolare la zona dell'alta valle del Liro che è quella che più interessa l'itinerario mineralogico di questa settimana, è scavata quasi completamente nella zona di contatto tra basamento cristallino con relativa copertura sedimentaria della falda Tambò(versante destro orografico) e basamento cristallino con relativa copertura sedimentaria della falda Suretta(versante sinistro orografico), falde che che prendono il nome dalle omonime cime situate appunto il primo a ovest e il secondo a est del passo Spluga.
La falda Tambò e la falda Suretta appartengono entrambe alle unità pennidiche che per chi sa solo un po di geologia valtellinese sono quasi sinonimo di rocce verdi e unità ofiolitiche, quasi sempre assai ricche di minerali interessanti.
Oggi affronteremo un facile itinerario che partendo dal lago di Monte Spluga e salendo lungo lo sperone del Cardine o lungo la valle del Cardinello ci porta però non tra le rocce verdi ma al centro degli gneiss, micascisti e quarziti limonitiche del basamento della falda Tambò, e di quelle fengitiche della falda Suretta alla scoperta di bellissimi cristalli di quarzo ed altri minerali rari.
Intorno al lago di Monte Spluga entro gli gneiss, sono state segnalate tracce di galena, con calcopirite e tennantite, mentre nella valle del Cardinello, bei cristalli di quarzo, sempre con galena e sfalerite.
Sempre lungo le sponde del lago e salendo le prime pendici del M.Cardine non è difficile rinvenire qualche bel cristallo di quarzo, che anche se non raggiunge le dimensioni dei megacristalli della zona di Starleggia, è sempre di bell'aspetto e talvolta con inclusi piccoli ma ben più interessanti cristalli di anatasio, minerale segnalato anche nella sottostante valle del Cardinello in cristalli azzurri associato ad albite e all'onnipresente quarzo.
Presenti sono anche la dolomite ferrifera, il rutilo e la dravite o tormalina bruna.
Lungo la strada che sale al passo si può ammirare la grande viola calcarata e varie specie di genziana mentre nelle zone più umide l'erioforo dai candidi ciuffi bianchi; dal paesino di Montespluga non è raro vedere volare una coppia di maestose aquile che volteggiano tra il Tambò e il Ferrè.
Nelle quarziti della zona di Madesimo (valle dello Scalcoggia e Alpe Groppera)si segnalano invece ritrovamenti interessanti di fosfati come la lazulite di un bel colore blu, ma soprattutto di sigismundite, un nuovo fosfato complesso scoperto per la prima volta in natura proprio in queste rocce da P.Gentile.

Tempi di percorrenza:
Dai 30 minuti per chi non vuole allontanarsi dal lago, alle due ore per chi vuole salire lungo le pendici del M.Cardine e addentrarsi nella valle del Cardinello. Poche decine di minuti per le località di Madesimo.



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