Ritrovamento di grossularia cromifera alla Vedretta di Fellaria orientale (Val Malenco, provincia di Sondrio)



(da Il Naturalista Valtellinese - n.11 anno 2000)

Località di ritrovamento
Nella parte più nordoccidentale dell'alta Val Malenco, lungo la linea di sovrascorrimento tra le filloniti della Falda Sella, a sud, e gli gneiss della Falda Bernina, a nord, affiorano delle scaglie di serpentiniti a rodingite (BEDOGNÈ et al., 1993), già note al Sigismund per il loro interesse mineralogico (GRAMACCIOLI, 1962) e oggetto di un recente contributo (BENETTI, 1994a). Successivamente all'esplorazione della zona, uno degli Autori (F. Benetti) ha individuato nel 1993, sotto la Cima Fontana a circa 2700 m di quota, proprio in corrispondenza di una scaglia di serpentiniti che emerge dalla Vedretta di Fellaria orientale e si allunga in direzione nord-est, una lente di diopside compatto di un bel verde pisello di circa un metro di spessore (BENETTI, 1994b: 124), in cui sono presenti delle zone di tonalità verde smeraldo con granati rombododecaedrici di dimensioni millimetriche. Da notare che l'affioramento coincide con una faglia di sovrascorrimento, resa evidente dalla presenza di miloniti e di superfici a specchio con tracce di levigatura da pressione.

Analisi e risultati
I cristalli sono stati analizzati da uno degli Autori (AC) con diffrattometria X delle polveri e del cristallo singolo e mediante microsonda elettronica (EDS). L'impiego combinato di tali tecniche ha permesso di stabilire che il granato in esame è essenzialmente una grossularia, di un colore anomalo per tale varietà dovuto verosimilmente al cromo contenuto, la cui formula chimica è risultata infatti essere la seguente: (Ca2.86 Fe0.12)(Al1.62 Cr0.37 Ti0.02)(Si2.98 Ti0.02)O12 pari a Gr. 75% Alm. 4% Uv. 19% TiGarnet 2%. Trattasi quindi di una soluzione solida fra due fasi prevalenti (grossularia + uvarovite = 94%), con inoltre almandino (4%) e un granato di titanio (2%), di cui quella più abbondante è costituita dalla grossularia (75%) e non dall'uvarovite (19%), come invece si sarebbe potuto supporre sulla base della sola osservazione del caratteristico colore verde brillante. Per confronto si riporta la formula della grossularia cromifera rinvenuta a Stoveno in Valchiavenna, entro un calcefiro ai margini del complesso ofiolitico di Chiavenna: (Ca2.96 Fe0.02)(Al1..39 Fe0.27 Cr0.39 Ti0.03)(Si2.91 Ti0.03)O12 (BEDOGNÈ et al., 1995: 165). Altre località di rinvenimento di grossularia cromifera prossime alla Val Malenco, e interessanti in quanto relative a giacitura entro una rodingite, sono quelle di Grevasalvas e del Piz Lunghin nella Val Bregaglia svizzera (BEDOGNÈ et al., 1995: 208).



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