Valle di Chiareggio: Itinerario mineralogico nella val Sissone: alla ricerca di cristalli variopinti tra marmotte, camosci e stambecchi.



(da La Provincia - 19 luglio 1997)

Dopo la visita della valle del Ventina ci addentriamo in val Sissone , forse la valle mineralogicamente più famosa della val Malenco.
Ci troviamo in un ambiente incontaminato e puro a diretto contatto con l'imponente ghiacciaio del Disgrazia, con la possibilità di incontrare innumerevoli specie vegetali ,animali e minerali.
Qui abbondano le marmotte, vivono l'ermellino ed il codirosso, mentre salta di roccia in roccia il camoscio che si deve guardare dall'incombere minaccioso dell'aquila.
La flora non è da meno in quanto a specie presenti: si può ammirare la viola calcarata che colora di blu e viola i prati del pian del Lupo, il sorbo degli uccellatori dalle vivaci bacche rosse, che cresce anche tra le case del borgo, il mirtillo rosso e nero, ricercato per preparare deliziose confetture e molte altre specie anche rare.
Quello che però ci interessa in modo prevalente è l'aspetto geologico mineralogico; ci si trova qui infatti proprio sul confine tra due delle grandi unità strutturali che formano l'ossatura geologica della val Malenco :sistema Austroalpino a nord est e sistema Pennidico a sud ovest costituite a loro volta dalle cosiddette falde di ricoprimento che qui a Chiareggio si sovrappongono nel fantastico scenario dei ghiacciai di Disgrazia e Vazzeda : Falde Suretta,Forno e Malenco(Pennidico), Margna, Sella e Bernina(Austroalpino M.Inferiore) vengono oltrettutto qui interrotte da un altro importante fenomeno, l'intrusione del plutone granitoide tardo alpino denominato Val Masino-Bregaglia.
Questo straordinario insieme di contingenze ha fatto sì che si creassero delle particolari condizioni di temperatura, pressione e metamorfismo determinanti per la formazione delle centinaia di specie mineralogiche(quasi 270 in Val Malenco) che arricchiscono il variegato patrimonio della valle.
Per citare solo alcuni dei rari o meno rari minerali della Val Sissone possiamo ricordare le multicolori grossularie, gli spinelli azzurri e viola, che come gli altri silicati della zona si sono generati nei periodi intrusivi dal contatto tra dolomite e quarzo, i rarissimi minerali di terre rare della val Sissone : ekanite, tapiolite, xenotime, allanite, zirchelite sono alcuni degli strani nomi assegnati a minerali di Cerio, Ittrio,Tantalio,Niobio,Torio o altri elementi radioattivi formatisi nelle pegmatiti grazie al metamorfismo di contatto e ai fenomeni di scambio tra pegmatiti intrusive e marmi delle rocce incassanti, o in taluni casi ad alterazioni dovute a fluidi idrotermali metasomatici.(vedi zirchelite in marmi a spinello); ci sono poi le azzurre acquemarine, la clinozoisite cangiante dal giallo al verde più intenso, il diopside var.uralite, la rodonite e altri minerali di manganese , molibdenite in cristalli laminari esagonali, la scolecite in suggestivi ciuffi di cristalli bianchi e la meionite dai lunghi cristalli prismatici trasparenti.

Tempi di percorrenza:
per la Val Sissone: variano dai 30 minuti fino alle 3 ore a seconda della località prescelta- ci si può infatti fermare a cercare nel greto del torrente a pochi passi da Chiareggio come salire invece alle alte quote.



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