Arsenico nativo, arsenopirite ed altri minerali di arsenico in provincia di Sondrio



(da IVM Magazine - 2/2001)

Nel 1962 C.M.Gramaccioli ne "I minerali valtellinesi nella raccolta di P.Sigismund" citava alcuni minerali di arsenico come l'arsenopirite (FeAsS), definendola assai scarsa in Valtellina, dove, come rarità si trova nelle pegmatiti di Piona, l'arsenolite (As2O3) definita specie assai rara in natura e presente alla miniera di Stabiello come prodotto di alterazione dei minerali arsenicati (arsenico nativo qui presente in vena centimetrica), operata dagli agenti atmosferici, ed infine l'appariscente realgar (AsS), solfuro di arsenico, spesso associato ad orpimento e abbastanza diffuso in alcune rocce dolomitiche della zona attorno al Pizzo Scalino, in cristalli rosso fuoco.
Ora dopo quarant'anni di ricerche sono state segnalate altre località in provincia dove sono stati rinvenuti minerali di arsenico come la val Febbraro (alta Valle di S.Giacomo) dove le rocce cristalline della falda Tambò, si sono rivelate ricche di mineralizzazioni abbastanza rare come quelle a base di wolframio e arsenico.
In particolare qui ricordiamo entro una bancata di marmi, inclusi entro micascisti milonitici una vena di arsenico nativo massiccio ricoperta da croste di arsenolite, di spessore di vari centimetri, delimitata da dolomite ferrifera, simile a quella sopra citata della zona di Sondalo.
Nel caso di un minerale presente in queste formazioni, la lollingite, un arseniuro che si presenta in microcristalli argentei, si tratta di prima segnalazione per la provincia di Sondrio (ritrovamento di I.Bonazzola).
Altri minerali segnalati nella zona e spesso associati alle formazioni di arsenico nativo, sono la picrofarmacolite che si presenta in cristallini allungati bianchi a lucentezza sericea, la scorodite e la simplesite, arseniati idrati di ferro che cristallizzano in aggregati di colore verde intenso.
Anche l'arsenopirite è presente nella zona ed è assai diffusa in piccoli e tozzi cristalli in Vamlera, associati all'anatasio, nei filoni pegmatitici tra S.Cassiano e Prata, nelle migmatiti della val Bodengo, nei filoni quarzosi mineralizzati della val Schisarolo in cristalli pseudorombici di oltre 4 cm.
Per quanto riguarda la Val Malenco, bisogna innanzitutto ricordare che le recenti, numerose analisi chimiche effettuate hanno rivelato una diffusa presenza di arsenico e vanadio nelle mineralizzazioni a manganese della valle di Scerscen, che rivelerebbero l'origine oceanica dei sedimenti di copertura della falda Margna.
Oltre al realgar della zona Canciano-Scalino sopra già ricordato, dobbiamo citare proprio in val di Scerscen un interessante ritrovamento di arsenopirite in nitidi cristalli su quarzo, associata a galena, cerussite e wulfenite.
Sempre dalla stessa valle provengono la mangaberzeliite e la tirogalloite, minerali di manganese assai rari che contengono anche arsenico e si presentano in cristalli color rosso e arancio, mentre nell'ambito della falda Sella, al di sopra del bivacco Parravicini è stato segnalato fin dal 1977, un piccolo filone mineralizzato di arsenopirite, pirrotite e calcopirite.
Altro filoncello mineralizzato di arsenopirite compatta nello gneiss, è segnalato da anni al Monte Acquanera, in direzione del passo degli Ometti.
Per l'alta valle, a località classiche ed ormai da considerarsi storiche come la miniera di Stabiello sulle pendici della Cima di Redasco, si sono aggiunte località come la Valfurva dove l'arsenopirite è segnalata in cristalli centimetrici molto belli, nel gruppo del Gran Zebrù e del Cevedale e in cristalli millimetrici nella zona del M.Tresero e Tre Signori e in località "Pala d'Or" e la Valdidentro dove questo minerale è segnalato alla Cima Piazzi in piccoli cristalli millimetrici.
Rinvenimenti di realgar, associato a pararealgar e orpimento sono avvenuti al M.Sobretta, in cristalli millimetrici inclusi nel quarzo e in Valfurva e al M.Plator in passerelle e croste massive.
Possiamo quindi concludere affermando le rocce della nostra provincia si sono rivelate molto più ricche di minerali di arsenico di quello che si poteva supporre solo poche decine di anni fa e che probabilmente, questa è la nostra speranza, continueranno a riservare piacevoli sorprese anche negli anni futuri, per tutti quei ricercatori che di certo non mancherano di dedicarsi all'appassionante caccia ai tesori nascosti nelle nostre vallate.



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