Gita scialpinistica al Sasso Bianco (m 2490)
(dislivello m 994 da Pra' Venduletto m 1496)



Questo percorso è sempre stato considerato, dato il notevole innevamento dell'area che è esposta completamente a nord, come la gita di Pasqua o Pasquetta di molti sondriesi che già negli anni '50 e '60 percorrevano ancora con sci ad attacco fisso e vecchie pelli di foca lo storico sentiero per il rifugio Bosio, che da Ciappanico, attraverso la Val Torreggio, porta, con una deviazione sulla sinistra, anche all'alpe Piasci e quindi al lago di Arcoglio. . Per chi proviene da Milano si segue la S.S. 38 del Passo dello Stelvio fino a Sondrio e quindi seguendo le indicazioni per la Val Malenco si raggiunge Torre S. Maria m. 814 (Km 140 da Milano).Ora questo itinerario, che è accessibile a tutti i medi sciatori, ma anche, a coloro che si stanno avvicinando per la prima volta allo sci alpinismo, è percorribile seguendo la carrozzabile per le frazioni di S. Giuseppe e Bianchi, che parte subito sulla sinistra dal centro del caratteristico paese di Torre S.Maria , in direzione sud; si tenga conto che la strada che è inizialmente asfaltata ed è poi stata in questi ultimi anni cementata per un lungo tratto, diventa, circa a metà del percorso, sterrata e che il transito di fastidiose motoslitte, che spesso purtroppo non si limitano a percorrere la strada ma che si inoltrano in pericolosi caroselli fin quasi sulla vetta, fa sì che presto la carrozzabile diventi una specie di pista spesso ghiacciata; si consiglia quindi di abbandonare l'auto appena si rilevano le prime difficoltà. E' questo un percorso che si può effettuare dalle prime nevi alla fine della stagione sia perché, grazie alla strada, ci si può portare molto in alto con l'auto, sia perché è molto sicuro e infine perché il "fondo" sul quale si scia è costituito in prevalenza da pascoli, per cui si può sopportare, quando la neve è poca, di sciare anche sull'erba. Bisogna però dire che la bellezza di questo itinerario è tale e l'ambiente talmente incantato che ci permette di sopportare anche qualche inconveniente come quello citato delle motoslitte, anche se un'utilizzo scriteriato di questi mezzi non solo disturba chi fa scialpinismo ma anche il delicato equilibrio della fauna alpina, senza citare l'ambiente che senza dubbio ne risente gravemente; il discorso riguarda non solo la regolamentazione che spesso è presente ma anche i controlli che sono assai difficili da effettuare. Lo scenario che appare già lungo il tracciato stradale comprende parte della testata della Val Malenco con il Gruppo del Bernina, testata che si offre poi in tutto il suo splendore quando si arriva all'alpe Piasci o all'alpe Arcoglio inferiore, fino alla cima da cui si può ammirare anche tutta la catena orobica a sud. Dopo avere abbandonato l'auto in contrada Musci (circa m 1000) o Pizzi, di Pra' Fedugno o ancor meglio in quella di Prà Venduletto (m 1496 - da qui il dislivello per la cima è di circa 1000 m), si segue dopo un paio di tornanti un lungo diagonale verso destra, fino all'Alpe Prà le Corti m 1716 dove c'è un monumento agli alpini e una vasta area attrezzata a picnic. Si lascia quindi destra il bivio per l'Alpe Piasci e si prosegue verso l'alto lungo la carrareccia oltre il limite del bosco, fino agli ampi spazi dell'Alpe Arcoglio inferiore (m1916). Lasciatisi alle spalle le baite dell'alpeggio si sale con ampi zig zag verso destra in direzione della chiesetta dell'Alpe Arcoglio, presso la quale la vista si apre ulteriormente su un panorama reso ancora più bello dal bianco della neve e dal silenzio ovattato dell'ambiente montano; in lontananza, dominano il Pizzo Scalino e i colossi ghiacciati del Gruppo del Bernina, dei Corni Bruciati, del Pizzo Cassandra e del Monte Disgrazia. Superata anche la vicina Alpe Arcoglio superiore (m 2182), la salita prosegue, in direzione Sud Ovest verso la nostra méta che è la bella cima del Sasso Bianco (m 2490), anche se tutte le cime circostanti si presterebbero per divertenti sciate, ad esclusione del ripido e quasi impossibile versante settentrionale del Monte Canale, che chiude la grande conca verso Sud-Est. Oltrepassato l'avvallamento che ospita il Lago d'Arcoglio (m 2234), ghiacciato nei mesi invernali, si affronta il tratto finale, leggermente più ripido, per guadagnare la vetta; non ci sono in genere grossi problemi ma è possibile che si debbano compiere gli ultimi metri a piedi, raggiungendo la vetta dalla cresta di sinistra. Da qui la vista è ampia su tutta la Valtellina e la Valmalenco, sul vicino Monte Disgrazia e sui Corni Bruciati, cime che appaiono quasi incombenti data la vicinanza delle loro pareti. Il Sasso Bianco, così chiamato per le candide rocce che lo costituiscono, formate da quarzo e dolomie, è raggiungibile attraverso almeno tre itinerari, dall'alpe Colina, che si può ammirare con il suo lago dalla cima, dall'alpe di Arcoglio e dal rifugio Bosio, in Val Torreggio. Da qui d'estate, seguendo le indicazioni ed i triangoli gialli (si tratta delle indicazioni della prima tappa dell'Alta Via della Val Malenco) si può scendere, puntando a nord-ovest (sinistra), al rifugio Bosio, in Val Torreggio, dopo aver effettuato un ampio arco nella parte alta della valle. Giunti finalmente su questa tanto ambita cima, non possiamo non citare la leggenda della "Truna", enigmatica cavità che si apre pochi metri sotto la vetta, di cui si parla come un assaggio minerario o come l'inizio di una misteriosa galleria, poi crollata, che conduceva addirittura fino al fondo valle. Anche la "Guida della Valtellina", edita nel 1884 a cura del CAI di Sondrio, offre queste indicazioni, definendo il monte piuttosto "una cresta che una vera cima", cresta che "appare bianca per la roccia calcarea ond'è formata", e presso la quale "merita di essere veduta la grotta che è vicina alla sommità". Per la discesa è consigliabile seguire l'itinerario di salita a meno che non si voglia, in caso di innevamento eccezionalmente abbondante ma sicuro, scendere per il vecchio itinerario cui si accennava all'inizio, fino a Ciappanico, piccola frazione a monte di Torre S. Maria, tenendo conto che in tal caso bisogna organizzarsi con le auto. Raggiunta l'Alpe Arcoglio inferiore si piega a sinistra e, superata una breve cortina di larici, ci si trova sui pendii dell'Alpe Piasci (m 1720), frequentatissima d'estate dai residenti che hanno ristrutturato le loro baite o dai turisti che amano sostarvi per ristorarsi presso il noto e rinomato rifugio Cometti. Discesi i prati dell'alpeggio si imbocca il sentiero per la Val Torreggio e Ciappanico. Il tracciato scende con numerosi tornanti tra gli ontani (esiste anche qualche ripido canalino possibile) per portarsi al Torrente Torreggio, attraversato il quale il terreno si fa meno ripido e conduce a Ciappanico m 1034, frazione raggiunta da una strada asfaltata proveniente da Torre S. Maria.



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