Cave dello Sferlun e di Acquanegra in Val Malenco



(da La Provincia - 6 settembre 1997)

Con questo itinerario entriamo nel regno dell'amianto, minerale fino a pochi anni fa estratto in grande quantità da molte miniere malenche e poi messo al bando per la sua potenziale pericolosità come sostanza cancerogena.
Già nell'800 si estraevano, sembra con l'aiuto di tecnici francesi, accampati nella zona che ora ha appunto preso il nome di Campo Franscia, tonnellate di questo materiale che veniva utilizzato nell'industria tessile, grazie anche al lavoro della chiavennasca Candida Lena Perpenti che per prima riuscì a filare e tessere la fibra di questo minerale.
L'amianto riempie le fessure delle serpentine, rocce verdi tipiche della valle che ne occupano quasi tutta la parte centrale e nell'assetto tettonico della zona sono comprese tra Falda Suretta(più profonda) e Falda Margna.
Nell'amianto è presente un particolare granato andradite della varietà demantoide, contenente anche cromo, che per il suo colore e le sue caratteristiche di fuoco(dovuto all'indice di rifrazione e alla capacità di dispersione della luce, addirittura superiore a quella del diamante) è molto apprezzato dai collezionisti.
Le cave dello Sferlun da cui provengono i campioni più belli di questo minerale, e dell'Acquanegra sono situate nella zona del Cengiasc e Coston d'Acquanegra, appena sopra Tornadri e la val Lanterna e chiunque percorra la strada che sale a Franscia può notare, sul lato sinistro idrografico della valle le discariche di materiale estratto dalle gallerie.
P.Sigismund, il primo illustre collezionista di minerali malenchi, verso la fine del secolo scorso riuscì ad ottenere da alcuni minatori i primi campioni di questo bellissimo granato, oggi famoso in tutto il mondo e utilizzato anche come pietra semipreziosa da taglio.
I ritrovamenti di demantoide sono diventati negli anni sempre più rari anche se qualche campione discreto dimenticato o sfuggito ai ricercatori più frettolosi può essere ancora trovato nelle discariche delle cave; si sconsiglia l'accesso alle gallerie, sempre pericolose e alle cave dello Sferlun data la pericolosità di sentieri quasi impercorribili, tracciati su cenge che tagliano pareti strapiombanti .
Oltre al granato, che quando raggiunge un elevato contenuto di cromo assume una colorazione di colore verde intenso assai caratteristica e molto apprezzata dagli appassionati, in queste cave sono segnalati altri minerali tipici del serpentino come magnetite, forsterite, aragonite, brucite, cromite; di recente sono stati segnalati anche la la piroaurite e il rame nativo.
Minerali tipici delle idrotermaliti, rocce anch'esse affioranti nel vallone del Cengiasc, sono magnesite, dolomite, idromagnesite e un nuovo carbonato di rame e nichel in ciuffi di cristalli di colore azzurro.



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