Il dosso dei cristalli in Val Malenco



(da La Provincia - 13 settembre 1997)

Per il collezionista di minerali è senza dubbio una delle località più affascinanti della val Malenco, non solo per la posizione impervia, per l'ambiente selvaggio e aspro e per il bellissimo panorama che si può godere sulla valle, ma soprattutto per la storia della località e per i bellissimi campioni che si possono scoprire negli anfratti della roccia.
Giunti nella valletta situata lungo le pendici del M.Motta, appena prima delle ultime gallerie che conducono a Franscia, ci si trova in un ambiente del tutto particolare, tra massi di candida quarzite e a grotte scavate dai cercatori in anni di lavoro, dove si possono notare le cavità lasciate dall'estrazione delle druse o delle geodi di cristalli.
Ci troviamo nel paradiso del quarzo, in una località citata su tutti i principali testi di mineralogia nazionali ed esteri, proprio per la bellezza e la grande varietà di forme che i cristalli di questo minerale qui presentano, oggetto di vari studi specifici.
Il Dosso dei Cristalli, noto fin dalla fine dell'800(di questo periodo sono le citazioni di Jervis e Curioni)venne sfruttato durante la seconda querra mondiale dai tedeschi che qui estraevano lamine di quarzo con proprietà piezoelettriche e durante questo periodo vennero probabilmente estratti i cristalli più vistosi di questa località.
Successivamente, in vari periodi, i minatori delle cave di talco della zona effettuarono ritrovamenti di geodi anche eccezionali, che talvolta vennero fatte distruggere intenzionalmente dai titolari delle cave per evitare ricerche che disturbavano il lavoro primario.
L'abito caratteristico dei cristalli di quarzo di questa zona è quello cosiddetto del Delfinato, mentre assai rari sono invece i cosiddetti geminati del Giappone o del Brasile.
La paragenesi tipica è quella con magnesite(var.breunnerite), in cristalli tabulari esagonali color giallo-bruno, senza dubbio tra i più belli estratti in val Malenco, aragonite in ciuffi di cristalli aghiformi di colore bianco, illite cromifera, sotto forma di una pasta squamosa di un bel colore verde rame che riempie talvolta le piccole geodi della roccia matrice e caolinite in incrostazioni biancastre.
I filoni quarzosi della val Malenco, sono in genere situati lungo faglie tardo-alpine nelle quali si sono incanalati fluidi idrotermali ricchi di silice, che per deposito hanno dato origine alle famose cristallizzazioni del Dosso(talvolta le dimensioni delle cosiddette camere o stanze, le cui pareti sono cosparse di cristalli, raggiungono anche l'altezza o la lunghezza di alcuni metri). Quello del Dosso è situato in una delle faglie createsi tra serpentiniti con oficarbonati e dolomie bianche triassiche della zona Lanzada Scermendone facente parte della falda Suretta.
Nei filoni di talcoscisto della miniera della Bagnada, situata sul lato destro della valletta del Dosso dei Cristalli sono stati segnalati infine notevoli campioni di pirite con cristalli cubici molto nitidi di dimensione anche di alcuni centimetri; nella stessa giacitura sono presenti cristalli molto più piccoli dello stesso minerale con forme composite assai interessanti. Associata al talco è quasi sempre la tremolite in aggregati fibrosi biancastri.



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