1f) Pizzo di Sancia (Il Pizot - m.2718) BASSA VALLE
Val Chiavenna:
V. S.Giacomo
(fin sotto il rifugio Cà Bianca  ) (fino alla cima)
Partenza:  Starleggia (m.1560)
Dislivello:  circa m.1150
Tempo di salita:  circa ore 3,45



le baite di legno dell'Alpe Morone..


in lontananza il Pizzo Stella..


uno stupendo panorama..


Descrizione della zona e dell'itinerario:   La zona di Starleggia, caratteristico paesino di montagna, adagiato allo sbocco di una delle meno conosciute ma forse più belle valli laterali della val di S.Giacomo, è dominato dalla presenza del sovrastante pian dei Cavalli, zona di importanti ritrovamenti di siti preistorici e della chiesa di S.Sisto, importante edificio sacro situato sopra il paese con il caratteristico campanile collocato lontano dall'edificio principale.
Il paese omonimo è situato appena sotto un vasto anfiteatro cosparso di baite dominato dalle cime del pizzo Quadro e dal vicino pizzo di Sancia, chiamato in loco "il Pizot", meta del presente itinerario e da cui di si gode un ampio panorama sulla val Mesolcina.

Salita:    Giunti al paese di Starleggia e attraversatolo, si lascia l'auto in un vasto piazzale appena prima di un ponticello, subito dopo il quale parte il sentiero lungo il quale ci si può incamminare per la salita lungo il versante destro idrografico; altrimenti si può salire dal centro del paese lungo il sentiero per il paesino e la chiesa di S.Sisto(versante sinistro).
Superato il ripido dislivello che ci porta da Starleggia all'ampio terrazzo glaciale sovrastante, ci si para davanti un vasto anfiteatro in cui spiccano con i loro caratteristici tetti di piode, due agglomerati di baite (alcune trasformate in casa per vacanza estiva): Alpe Morone a 1872 metri e Gusone a 1891 metri, il primo sulla destra idrografica e l'altro sulla sinistra appena sotto il Pian dei cavalli.
Sotto i due paesi spicca nel paesaggio la frattura aperta da una cava di beola, caratteristica roccia metamorfica molto apprezzata nel settore edilizio, come pietra per rivestimenti.
Proseguendo oltre gli abitati, stando sulla sinistra, si sale lungo un canalino abbastanza ripido, da evitare se troppo carico di neve e quindi si taglia con un traversone verso destra, raggiungendo appena sotto la cresta un piccolo e accogliente bivacco (rifugio Cà Bianca) collocato nella stessa posizione di una precedente costruzione diroccata. Altra possibilità è quella di salire più a destra in direzione del canalino che porta al bivacco.
Dopo essersi brevemente ristorati si può, superando l'ultimo ripido pendio in direzione sud, salire con gli sci fino alla cima, da cui si può godere verso est, una panoramica dei monti del versante opposto della valle di S.Giacomo dal Pizzo Stella fino al Suretta e verso ovest il panorama della svizzera val Mesolcina.

Discesa:   Si può seguire con prudenza l'itinerario di salita in direzione del pizzo Quadro oppure scendere direttamente verso il fondo valle seguendo il percorso alternativo di salita.



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